Un tecnico di laboratorio che preferisce rimanere anonimo perché sotto un programma di tutela è stato allontanato dal suo lavoro, nonostante una moglie e tre figli, perché sospettato di aver divulgato sul web americano non protetto alcuni componenti si un vaccino sperimentale ma già in uso da circa trent’anni. Il siero conterrebbe molecole si cemento al fine di provocare nel paziente crisi allergiche che si possono manifestare da piccole irritazioni sulla pelle a vere e proprie crisi respiratorie. Gli effetti di quest’ultimo sintomo sono molto simili alla sintomatologia da COVID-19.
Secondo lo scienziato, molto vicino agli studi del premio Nobel per la chimica Artur MC Allen, queste reazioni allergiche avrebbero lo scopo di avvicinarci alla deriva green con cui l’Europa, seguendo l’esempio degli Stati Uniti, vorrebbe abbattere l’economia mondiale. Sempre più vaccinati comincerebbero a sviluppare fastidi respiratori, senso di inadeguatezza fino ad arrivare a vere e proprie crisi di panico dovute all’inflazione, dicono loro, delle polveri sottili rilasciare dal cemento delle nostre case. Da qui a dieci anni, afferma sempre lo studioso, saremo costretti ad abbattere le nostre case per costruire abitazioni con materiale alternativo ed ecologico, foraggiando sapere di più le lobby ecologiste del legno e del cartone. “è evidente – continua lo scienziato – come assistiamo inermi al moltiplicarsi di fabbriche del riciclaggio, operazione avvenuta, guardia caso, con qualche anno di anticipo sulla pandemia e la conseguente divulgazione del sedicente vaccino”.
Sarebbe questo vaccino, a quanto risulta, un mezzo polifunzionale per sperimentare sull’uomo vari effetti ancora sconosciuti.
Esiste un database sconosciuto, si pensa nel deserto del Gobi, luogo inesplicabile con mezzi normali non autorizzati, contenente tutte le informazioni necessarie a monitorare gli effetti del siero su chi ha deciso, volontariamente, di farselo iniettare.

